La prima attestazione documentata della presenza di un insediamento abitato che prende il nome di Vignola si ha nell’826 d.C. in un documento appartenente all’abbazia di Nonantola. Il castello di Vignola si sviluppa così ancora prima della sua famosa Rocca e continuerà ad espandersi e modificarsi nel corso dei secoli.
Il centro storico di Vignola racchiude due fasi di espansione principali. La più antica che si rispecchia nel cosiddetto Castelvecchio e quella quattrocentesca cioè l’espansione del centro urbano che prende il nome del Castelnuovo.
La porzione più antica si sviluppa come primo insediamento circondato da mura fortificate con fossato sui lati settentrionale ed occidentale, mentre sui lati meridionale ed orientale il castello era protetto in modo naturale dallo strapiombo sul fiume Panaro.
L’ingresso era situato sotto la torre dell’Orologio a cui si accedeva attraversando due ponti levatoi (uno pedonale e uno più largo per i carri) i cui buchi per le travi sono tutt’ora visibili, della torre non è più visibile l’apice originale poiché il suo aspetto attuale è il risultato di modifiche effettuate nel corso del novecento. La Vignola altomedievale si sviluppava intorno alla Rocca includendo le vie Tufo, Castelvecchio, Belvedere e l’attuale piazza Boncompagni, le strutture all’interno del Castelvecchio dovevano risultare molto fitte ed eterogenee, basti pensare che dove sorge attualmente Palazzo Contrari-Boncompagni erano presenti ben undici case.
Con l’arrivo della famiglia Contrari nel XV secolo inizia l’espansione del centro cittadino che porta alla creazione di una nuova cinta muraria intervallata da torri difensive che racchiudeva il cosiddetto Castelnuovo. I vecchi fossati vennero convertiti i zone cortilive e vista l’impossibilità, data la situazione geologica, di espandersi in modo regolare il nuovo centro si espande sulle direttrici nord-ovest dando al Castelnuovo una forma a diamante tuttora visibile e ponendo in questo modo la Rocca in posizione decentrata verso est.
Dove si sviluppa l’attuale Corso Italia era presente il fossato secco a ridosso delle mura di cinta di cui una porzione è ancora visibile sul lato ovest con la presenza di due torri superstiti: La torre Galvani costruita in sasso e a pianta quadrata che apparteneva alla omonima famiglia che ne curò e finanziò l’erezione e la torre detta del “Polpetta” che fu modificata dopo il sedicesimo secolo in forma circolare e che attualmente ospita il ristorante Old River. Tra queste due torri permane una porzione del muro di cinta su cui sorge il suggestivo Giardino Galvani.
Le vie del Castelnuovo di Vignola presentano ancora porzioni originali di portici alla Bolognese, di notevole interesse storico e importanti per capire il valore commerciale che aveva Vignola in quei secoli.